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LETTERA DEL PARROCO PER L’ANNO MARIANO
“ANTIDOTO MARIA”
Lettera del Parroco ai fedeli
sull’Anno Mariano parrocchiale
1° MAGGIO 2022- 31 MAGGIO 2023
Roma, 31 maggio 2022 – Festa della Visitazione
E’ successo tutto in pochi giorni….alla ricerca di “un di più” che potesse far fare un salto in avanti alla Comunità. Non un di più nelle cose da fare… che sono già tante – come mi fate puntualmente notare – ma un di più nel cuore e nel futuro della Comunità. Insomma quasi un’assicurazione sulla vita con cui stare tranquilli non dico per sempre…ma quasi. Un senso prepotente di necessità pastorale che ho sentito forte visti i tempi minacciosi, mi ha convinto che “non possiamo più aspettare”…che l’umanità non possa più attendere…che questa nostra porzione di umanità, cioè la Parrocchia, non possa più attendere. Ho sentito forte nel cuore le parole di S.Paolo: “il tempo ormai si è fatto breve…passa la scena di questo mondo!”. E’ come aver capito di avere a disposizione un grande antidoto di guarigione da poter usare però solo alla fine, ma poi capisci che è arrivato forse il momento di usarlo prima…per non finire poi…e l’antidoto è Maria. “Antidoto Maria” vorrei si chiamasse questo Anno Mariano: una risorsa grandiosa per non soccombere alla disperazione. Certo….già immagino che pensiate: cosa può cambiare se una Parrocchia fra le migliaia nel mondo celebra un Anno Mariano?!…le guerre continueranno ad imperversare, i veleni di morte e di male continueranno a diffondersi tra i popoli e il cuore dell’uomo ad essere sempre più malato e ostinato. Eppure io credo che se ognuno dei quasi 12.000 abitanti della nostra Parrocchia (frequenta neanche il 10%) contagiasse altri con “l’antidoto Maria” e questi altri portassero in altre parti di Roma e del mondo questo vaccino di nuova umanità, qualcosa piano piano potrebbe cambiare. Ma cosa ha di così portentoso questo antidoto?! Usando una metafora presa a prestito dalla recente pandemia, potremmo dire che Maria è il vaccino che ci dona gli anticorpi più sicuri per affrontare i tanti virus e i batteri che il maligno semina nei solchi dell’umanità. Lasciarsi andare in una relazione sempre più vera con Maria rilascia lentamente nella nostra anima le dosi necessarie di grazia che servono per prevenire e per guarire. Il virus più letale di ogni covid o vaiolo è proprio l’azione di Satana che si è scatenato particolarmente in questi tempi per ingannare ed accusare, distruggere e confondere: non credetegli, è un bugiardo ed un omicida fin dal principio. Solo “l’antidoto Maria” può salvarci da lui…. perchè l’umiltà di Maria lo ha sconfitto da sempre.
Oltre all’ispirazione dell’ ”antidoto Maria”, ho avuto sempre davanti agli occhi la corsa trafelata della Vergine sui monti di Giuda per raggiungere Elisabetta…col cuore in gola e il Verbo in grembo, per portare a lei e alla sua gente, Gesù e l’Amore, anzi Gesù, l’Amore. Luca, pittore di Maria, da’ una pennellata forte a questo viaggio e dice che “Maria raggiunse in fretta” la città di Elisabetta. Ma perché questa fretta? Proprio a noi che viviamo oggi alla “velocità dell’istante”, la fretta non dovrebbe essere un buon consiglio, ma il Vangelo non sbaglia mai e se dice che Maria andò in fretta verso sua cugina, è perché questa fretta è la chiave di volta del suo viaggio. Non è la fretta di chi non è prudente o irresponsabile; l’evangelista ci da’ un indizio per capire: dice che Maria intraprese il viaggio Ἀναστᾶσα (anastàsa) che significa “risorta”, cioè rimessa al mondo da quell’annuncio ricevuto. Anàstasis che vuol dire risurrezione è infatti il termine che indica l’Edicola del Santo Sepolcro a Gerusalemme ed anche un particolare tipo di incenso profumato che i greci usano solo per la Pasqua. La fretta di Maria è data dall’urgenza di portare “resurrezione” a chi è morto, gioia a chi è triste, guarigione ai malati, luce ai ciechi. In Maria, la fretta non è sintomo di agitazione, ma anzi è l’esatto contrario dell’ansia: è una gioia che trabocca, che non sta ferma e non fa stare fermi. È l’esigenza suprema di un «subito» da realizzare, perché di fronte all’irrompere di Dio il tempo si è fatto breve. La fretta di Maria è l’esatto contrario del nostro continuo rimandare l’unica cosa che è necessario fare subito.
Ecco… un po’ tutto questo….e molto ancora che alberga nel mio cuore, mi ha spinto a non attendere di più per indire un ANNO MARIANO, affinchè tutti noi possiamo custodire la speranza in questi tempi bui ed essere finalmente vaccinati contro il male all’ombra di Maria. Non quindi un anno di soli eventi, ma un anno per cambiare vita. Forza….! Corriamo tutti sotto il manto di Maria…dentro il suo cuore….e in fretta…come la Vergine quei giorni sui monti di Giuda.
PREGHIERA PER L’ANNO MARIANO PARROCCHIALE
Maria, Madre dolce del Redentore e Madre nostra,
ci rifugiamo in fretta sotto il tuo manto
per essere sicuri e al riparo da ogni male.
Tu che sei di “speranza fontana vivace”,
rianima e disseta i nostri cuori aridi.
In questo mondo malato,
offri tu la medicina alle nostre malattie,
l’antidoto ai veleni del mondo,
la protezione e la cura a chi è privo di amore.
Fa’ che la nostra Parrocchia
sia un faro di luce e di amore per la città di Roma;
fa’ che la nostra Parrocchia sia il tuo volto
che guarda coloro che passano di qua ad adorare il tuo Figlio;
fa’ che la nostra Parrocchia sia il passo frettoloso dei tuoi piedi
che raggiunge ogni orfano per renderlo figlio.
Dolce Mamma di Gesù e Mamma nostra, Maria,
grazie perché ogni giorno ci raggiungi “in fretta”
qui in questa nostra Casa e ci porti Gesù, l’Amore.
Ti supplichiamo: distruggi ogni opera del maligno con la tua umiltà;
schiaccia ancora la testa dell’ingannatore con il tuo piede verginale;
disperdi ogni trama dell’accusatore con la tua infinita misericordia.
Sotto il tuo manto, dentro il tuo Cuore non temeremo alcun male,
oggi e nell’ora della nostra morte. Amen.
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